Il virus CHIKUNGUNYA. Come si manifesta?
Come ci si può infettare di virus CHIKUNGUNYA? Come si manifesta la malattia? In quali paesi è possibile infettarsi? E in Italia corriamo dei rischi?
Come ci si può infettare di virus CHIKUNGUNYA?
Il virus CHIKUNGUNYA è trasmesso dalla puntura delle zanzare del genere Aedes, l’Aedes aegypti che vive solo in aree tropicali e l’Aedes albopictus, la zanzara tigre oggi diffusa globalmente e presente anche in Italia, soprattutto in aree urbane.
Quali sono i rischi sanitari legati all’infezione con il virus CHIKUNGUNYA?
Nella maggior parte dei casi l’infezione da CHIKUNGUNYA produce dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni sintomi simil-influenzali con febbre alta, astenia, brividi, cefalea, nausea, vomito e in alcuni casi esantema maculopapulare pruriginoso; ma il sintomo più tipico sono dolori articolari tali da limitare molto i movimenti dei pazienti che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni antalgiche. Per questo motivo la malattia è detta chiamata febbre rompi-ossa (CHIKUNGUNYA in lingua swahili significa “ciò che curva” o “contorce”). In genere la sintomatologia si risolve spontaneamente in pochi giorni, ma i dolori articolari possono persistere anche per mesi. In rarissimi casi può essere fatale, più che altro in soggetti con sottostanti patologie di base.
In quali paesi è possibile essere infettati dal virus CHIKUNGUNYA?
Sporadici casi di infezione da CHIKUNGUNYA sono stati riportati sin dal 1953 in varie regioni tropicali, ma dal 2005 il virus ha cominciato a determinare gravi epidemie in aree tropicali (es. 2005-07, quasi 2.000.000 di casi in India, nell’Oceano Indiano ed in altri paesi Asiatici; 2015, >1.500.000 casi in Sud America e Caraibi).
In Italia c’è rischio di contrarre in virus CHIKUNGUNYA?
La zanzara tigre molto diffusa in Italia, soprattutto nelle aree urbane, è la specie di zanzara associata alle principali recenti epidemie di CHIKUNGUNYA. Tuttavia, perchè esista il rischio di essere infettati attraverso la puntura di una zanzara nata e cresciuta in Italia, è necessario che essa abbia precedentemente punto una persona che sia a sua volta infettata in una regione tropicale e che sia arrivata in Italia con il virus ancora nel sangue. In Europa ogni anno arrivano decine di persone infette di CHIKUNGUNYA (47 in Italia tra il 2012 e il 2014). Nel 2007 in Italia in provincia di Ravenna si è registrata la prima (e per ora unica) epidemia di CHIKUNGUNYA sostenuta da zanzare nate e cresciute in Italia, con oltre 200 casi confermati. L’epidemia è stata originata a partire da un caso di una persona infetta proveniente dall’India.
Come ci si può proteggere dal rischio di infezione dal virus CHIKUNGUNYA?
In assenza di un vaccino, l’unica protezione efficace dal virus CHIKUNGUNYA in aree endemiche è la prevenzione dalle punture di zanzare del genere Aedes. Poichè queste specie di zanzare pungono di giorno e prevalentemente all’aperto, i metodi di protezione più efficaci sono un abbigliamento che copra il più possibile il corpo (ad esempio maniche e pantaloni lunghi) e l’applicazione di repellenti a base di DEET, IR3535 o Picaridin sulla pelle esposta o sui capi di abbigliamento, in stretta conformità con le istruzioni riportate sulle etichette. Si possono anche utilizzare repellenti spaziali, quali spirali, fumogeni, elettroemanatori a base di piretrodi, o zanzariere alle finestre per prevenire l’entrata nelle abitazioni. In associazione a queste modalità di protezione individuale, è sempre opportuno eliminare, coprire o trattare con prodotti idonei i siti di sviluppo delle larve, rappresentati nel caso delle zanzare Aedes da piccoli contenitori d’acqua stagnante (ad es. secchi, vasi e sottovasi o pneumatici) e caditoie stradali.
Ne vuoi sapere di più sul virus CHIKUNGUNYA?
Schede Informative su CHIKUNGUNYA, Ministero della Salute
Info su CHIKUNGUNYA dall’Organizzazione Mondiale della Sanità